Tipologie terrari naturalistici per rettili anfibi

In questa sezione del sito spieghiamo quali sono le diverse tipologie di terrari naturalistici per rettili e anfibi: in particolare troverete un elenco di modelli in vendita e commissionabili per il vostro animale esotico. Se stai cercando info tecniche come misure, materiali, resistenza all’acqua… clicca qui

Le tipologie di terrari naturalistici per rettili, anfibi e animali esotici, sono:

  • Ambientazione naturalistica generica
  • Pluviale
  • Tropicale
  • Deserticolo
  • Paludario

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tipologie terrari naturalistici

Tipologie terrario naturalistico: a cosa servono le ambientazioni

Ormai da qualche anno diversi studi effettuati evidenziano l’importanza dell’arricchimento ambientale nel terrario naturalistico. Inserire vari elementi come rami, rocce, tronchi, foglie e mix di substrati (pertinenti all’areale di distribuzione della specie ospite); gioverà alla vita nel nostro animale.

Un terrario sviluppato in altezza ricco di rami e vegetazione aiuterà il nostro Correlophus ciliatus ad avere l’umidità che gli serve per vivere al meglio. Gli fornirà un ambiente ricco di ripari per sentirsi al sicuro e aumenterà la superficie su cui può sostare in sicurezza.

Un terrario con sfondo 3D roccioso sviluppato su più livelli, con sporgenze e rientranze fornirà un terreno di caccia stimolante per Eublepharis macularius. Riscaldando il setup dall’alto con una lampada aumenterà le probabilità di vederlo anche durante il giorno fare basking su una roccia.

Un ampio terrario con molti rami e un substrato profondo per Pantherophis guttatus ci permetterà di vedere l’ofide arrampicarsi. Sostare per un riposino in bella vista invece di stare senza rintanato, come sono soliti fare.

Un terrario invece ricco di vegetazione e bromelie fornirà importanti punti strategici alle rane per le deposizioni.

terrario bioattivo
Onischi detrivori: crostacei pulitori che vivono nel substrato (compongono la fauna bioattiva)

La bioattività nei terrari

Inserendo una fauna detrivora come: onischi, collemboli e lombrichi nel substrato. Otterremo una trasformazione del materiale di scarto ( feci, foglie, mute) in nutrimento per le piante. Questa tecnica previene funghi e muffe e aiuta l’ossigenazione del substrato impedendo la marcescenza delle radici delle piante. Il terrario naturalistico porta innumerevoli vantaggi al rettile oltre ad essere affascinante da osservare e un elegante elemento di arredo per la casa. Scopri di più clicca qui

Tipologie terrari naturalistici: Pluviale

Il terrario pluviale, chiamato anche rainforest, è un terrario naturalistico che ricrea habitat tropicali forestali caratterizzati da umidità molto elevate. Il substrato deve essere composto da un mix di elementi che permettono di trattenere l’acqua e arieggiare le radici delle piante. È fondamentale un drenaggio per eliminare l’acqua in eccesso che causerebbe ristagni idrici letali per la flora.

L’hardscape permette di montare saldamente piante epifite nelle parti superiori del terrario senza togliere la luce alle piante che alloggiate sul fondo. I materiali utilizzati per la costruzione sono privi di antimuffa, neutri e trattengono l’umidità. Così facendo per permettono alle piante rampicanti di radicare direttamente sull’hardscape.

costruzione sfondi 3d terrari

Il terrario pluviale è fondamentale per allevare la maggior parte delle specie di rane presenti in commercio. Anche molte specie di gechi come il genere Phelsuma e Lygodactylus necessitano di alte umidità e nascondigli per prosperare. Così come piccoli serpenti come Corallus Hortulanus.
Il terrario pluviale è anche quasi sempre “bioattivo“: l’umidità elevata è ideale per introdurre fauna detrivora. Eliminando feci, foglie morte e muffe trasformando il materiale di scarto in nutrimento per le piante.
Punto fondamentale per il mantenimento della flora sono le luci. L’utilizzo della fitostimolazione aiuta la crescita ottimale delle piante, stimola l’infiorescenza e aumenta la pigmentazione di alcune specie. Se invece non si utilizzano piante particolarmente esigenti potremo scegliere tra semplici led a luce bianca e fredda.
Se siamo pigri o fuori casa tutto il giorno, o se il setup comprende dei muschi, si può dotare il terrario pluviale di un kit di nebulizzazione automatico. Grazie ad una pompa a diaframma ad alta pressione e a degli ugelli direzionabili, fornirà il terrario di acqua in completa autonomia.

Il livello di manutenzione è minimo: la fauna detrivora contribuisce a mantenere il terrario pulito e il sistema di nebulizzazione è completamente automatizzato. L’unica manutenzione richiesta sarà potare le piante di tanto in tanto.

Terrario rettili Pluviale o Rain Forest 60x40x40 

Tipologie terrari naturalistici: Deserticolo o desert

Quando si progetta un terrario desertico bisogna tenere conto di un hardscape resistente a temperature elevate e ad animali dotati di artigli. Per questi motivi la scelta migliore, il più delle volte, è allestire il terrario desertico creando pareti 3D in roccia sintetica. Pogona vitticeps avrà bisogno di una zona basking rialzata e lavabile in caso di feci. Il geco leopardino invece necessiterà di anfratti e rocce su cui arrampicarsi. Tutti i setup possono essere creati scegliendo il colore che più si desidera, tenendo fede all’areale di distribuzione del nostro rettile.

Dal rossiccio dell’outback australiano fino all’ocra del deserto iraniano e così via…
Per quanto riguarda l’allestimento bioattivo per terrari desertici è possibile ma generalmente molto costoso. Per le tecniche necessarie a realizzarlo, si procede quasi sempre quindi con substrati in roccia sintetica o naturali compatti.

terrario deserticolo rettili
Terrario 100x40x50 per E. macularius (geco leopardino) con setup desertico in roccia sintetica

Il paludario

Il paludario è una tipologia terrari naturalistici quasi sempre tropicale che comprende una porzione più o meno sviluppata di acqua. È generalmente costruito in roccia sintetica, che mantiene l’acqua pulita e permette una netta divisione tra parte acquatica e terrestre. Tutti i paludari rettili e anfibi che costruisco sono dotati di una pompa nascosta e di un filtro. Il movimento dell’acqua è anche garantito il più delle volte da una cascata o un piccolo “corso d’acqua” scavato nella roccia. Garantire il movimento dell’acqua è importantissimo per evitare che il terrario puzzi dopo qualche giorno e per mantenere un’elevata umidità ambientale.
Il paludario è necessario per alcuni animali come per esempio tritoni e alcune rane che necessitano dell’acqua per ad esempio le deposizioni ma che trascorrono la maggior parte della vita fuori da essa. La parte terrestre può essere sviluppata come il terrario pluviale bioattivo.

paludario rettili
Paludario 60x45x45 per rettili

Tropicale

Il terrario tropicale si differenzia dal pluviale (o rainforest) principalmente per la quantità di umidità presente nell’ambiente e dalle specie di piante. Il terrario tropicale è caratterizzato da un’umidità modesta, nebulizzazioni contenute, un’aerazione importante e da piante che prosperano in questa tipologia di ambienti. Il rettile più allevato in assoluto in terrario tropicale è sicuramente il geco Ciliatus. Saranno quasi totalmente assenti i muschi che hanno bisogno di essere costantemente bagnati.

Sarà preferibile non utilizzare piante epifite come le bromelie scegliendo invece felci (epifite, terricole e striscianti). Anche le pianti rampicanti resistenti come Pothos e Monstera.

Il substrato bioattivo sarà composto da un mix che non necessita di particolari attenzione al drenaggio dell’acqua, in quanto come detto prima le nebulizzazioni non saranno così frequenti come in un rainforest. È una tipologia di terrario naturalistico di facile manutenzione, che non richiede particolari accortezze grazie ai kit nebulizzazione automatizzati. Possibile anche allestire setup con piante finte, secondo i propri gusti.

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